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Indagine Doxa: sarà l´e-commerce il motore della crescita!

01-09-2013 13:08 - Mercato
ecommerce B2C in crescita in Italia nel 2013 ecommerce B2C in crescita in Italia nel 2013
Un´azienda che produce scarpe manda in Africa due rappresentanti a sondare il mercato, uno ottimista e l´altro pessimista.
Dopo una settimana arrivano due telegrammi.
L´ottimista dice: "Ottimi affari, qui nessuno porta scarpe!".
Il pessimista dice: "Pessimi affari, qui nessuno porta scarpe!".

La storiella porta alla luce un quesito: l´offerta deve SODDISFARE la domanda o CREARLA?

In una indagine realizzata da Google e commissionata a Doxa, emerge come le aziende più attive sul web esportano di più: il 39% del fatturato export delle medie imprese digitalmente avanzate deriva dall´e-commerce. Quindi? Come approfittare di uno scenario mondiale del valore di mille miliardi di dollari?
L´Italia ha fatto registrare dati sensibilmente inferiori al resto del vecchio continente e solo nel 2012 i Web shopper italiani sono cresciuti del 30%, ma è inerziale. Circa il 40% degli utenti Internet del Belpaese può essere considerato pro-commerce. Nel mondo delle imprese il ritardo è ancora più evidente: solo tre PMI italiane su dieci si avvalgono del commercio elettronico come canale addizionale di vendita o di acquisto.

Per migliorare la competitività delle aziende italiane l´e-commerce sarebbe un toccasana, perché in un certo senso fa export low cost: al crescere del livello di maturità digitale, cresce anche la percentuale di aziende che esportano, passando dal 55% delle non digitali al 67% delle imprese avanzate da un punto di vista digitale nelle statistiche più aggiornate. Non solo, maturità digitale ed export hanno un impatto diretto anche sul fatturato: le imprese digitalmente avanzate dichiarano - in media - che il 24% del fatturato derivante dall´export è realizzato proprio attraverso il canale digitale e il trend di questo fenomeno trova un´ulteriore conferma allargando il campo dell´indagine alle imprese di medie dimensioni.

Fabio Vaccarono, Country Director di Google Italia, afferma:
Il web rappresenta una leva insostituibile per la crescita. Proprio per questo sono convinto che si debba ripartire dal Made in Italy, punto di forza del nostro sistema economico, e abbracciare il digitale per far incontrare la domanda internazionale con le eccellenze del nostro Paese. Nessuno come l´Italia può contare su un sistema manifatturiero e agroalimentare così amato e conosciuto in tutto il mondo. Ma se fino a oggi comprare italiano era un´opportunità per pochi, oggi Internet permette di raggiungere direttamente tutti i potenziali consumatori. Questa, a mio avviso, è la via che l´Italia deve percorrere e Internet è lo strumento naturale per far conoscere il meglio delle oltre 4 milioni di aziende italiane al mercato globale.

La previsione di crescita delle vendite dai siti italiani per tutto il 2013, secondo l´Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, si attesta intorno al 17%, per un fatturato stimato intorno ai 11,2 miliardi di euro. Fra i principali comparti sono in crescita rispetto al 2012: l´abbigliamento (27%), l´informatica (24%), il grocery (18%), il turismo (13%), le assicurazioni (12%), l´editoria (4%).
In crescita del 23% l´export, composto per il 31% dall´abbigliamento e per il 55% dal turismo, per un valore totale di oltre 2 miliardi di euro. Mette a segno un +160% il Mobile Commerce italiano a quota 427 milioni di euro.

Da aprile 2012 ad oggi gli acquirenti online attivi sono aumentati di oltre il 50%, raggiungendo quota 13,6 milioni a fine aprile 2013 (fonte Human Highway-Netcomm), con un picco di 14 milioni di eShopper nel periodo natalizio. L´indagine Netcomm-ContactLab sui comportamenti d´acquisto dei consumatori ha analizzato le abitudini della popolazione di 5 Paesi Europei Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna, e mostrato che in Italia a fronte di quasi nove utenti su dieci (89%) che si informano online su prodotti e brand, solo tre su dieci (34%) acquistano online, mentre in UK l´infocommerce più frequentemente si tramuta in occasione di acquisto: nove inglesi su dieci tra gli utenti regolarmente connessi ad Internet acquistano online; in Spagna lo fa un utente su due.

Questo sono solo alcuni dei dati salienti presentati nel corso dell´ottava edizione del Netcomm eCommerce Forum 2013, alla presenza di oltre 4.000 invitati, tra aziende, professionisti e giornalisti, "un´adesione che dimostra come l´eCommerce sia una grande opportunità per le nostre aziende, soprattutto nella difficile congiuntura economica", come sottolineato da Roberto Liscia, Presidente di Netcomm- Consorzio del Commercio Elettronico Italiano.

"Tutti i segnali e gli indicatori che definiscono l´eCommerce in numeri descrivono un settore in salute e crescita. Nessun comparto economico in questa fase di crisi profonda è stato in grado di correre con tale entusiasmo, anche e soprattutto grazie ad una crescita molto importante dei consumatori" - continua Roberto Liscia. "Le stime che mensilmente rileviamo come Netcomm insieme a Human Highway parlano di circa 14 milioni di individui che hanno acquistato online nei mesi scorsi.Stiamo parlando di popolazione di utenti cresciuta del 50% nel giro di 12 mesi! Persone che hanno finalmente rotto gli indugi, anche per effetto della crisi, e dal mero utilizzo di internet per avere informazioni sono passati agli atti di acquisto. Ma abbiamo ancora grandi margini e potenzialità, come rileva un´indagine condotta con ContactLab su un panel di 61mila consumatori italiani e di altri Paesi Europei che ci mostra come solo il 34% di chi naviga online poi acquista (in UK e Germania siamo nell´ordine del 90%). Anche in Europa, con Ecommerce Europe, l´Associazione europea di cui Netcomm fa parte come socio fondatore, i segnali che osserviamo sono ugualmente di segno positivo, con un incremento annuale delle vendite nell´ordine del 22% per il 2012. Parliamo di un fatturato complessivo di oltre 305 miliardi di euro, che pone l´Europa come il primo mercato mondiale, davanti agli USA, che sono a quota 280 miliardi di euro, seguiti da Asia-Pacifico con 216 miliardi di euro. Un trend positivo destinato a continuare, visto che anche le previsioni per i prossimi 5 anni stimano una crescita a doppia cifra per l´area euro. E anche le previsioni sul 2013 che leggiamo oggi elaborate col Politecnico di Milano confermano una crescita del 17%, per un fatturato stimato intorno ai 11,2 miliardi di euro."

"La moneta elettronica rappresenta la vera frontiera che permetterà alle piccole imprese di superare gli ultimi tabù per l´ingresso in questo nuovo e promettente mercato globale dell´eCommerce. Un settore che ormai sta raggiungendo un´età e un´esperienza ragguardevole, al punto da essere la vetrina più efficace per presentare il nostro Made in Italy in tutto il mondo. Lo dimostrano le continue missioni in Cina che il nostro Consorzio sta promuovendo da mesi. Alcuni distretti manifatturieri se ne stanno rendendo conto e stiamo sviluppando una filiera di export multicanale verso la Cina per dare ai nostri brand e ai nostri artigiani la possibilità di far conoscere e vendere a quella popolazione immensa il frutto del loro talento".

"Secondo le nostre prime stime, la crescita del commercio elettronico italiano per il 2013 sarà intorno al 17%, un valore di poco inferiore a quello dello scorso anno, per un fatturato previsto di circa 11,2 Miliardi di euro - ha dichiarato Riccardo Mangiaracina, Responsabile della Ricerca dell´Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano - "La crescita è trainata dalle vendite di prodotti, che, grazie all´andamento molto positivo soprattutto di Abbigliamento e Informatica ed elettronica di consumo peseranno nel 2013 quasi il 40% del totale vendite. Nel 2013 aumenterà ulteriormente la qualità e quantità dell´offerta online, grazie sia ai nuovi ingressi (soprattutto nei
comparti dell´Abbigliamento e dell´Arredamento) che all´estensione della gamma da parte di alcuni player dell´eCommerce".


FOCUS SUL CONSUMATORE ONLINE : INDAGINE NETCOMM-CONTACTLAB

Nell´indagine svolta su un panel di 61mila utenti sulle abitudini degli utenti internet italiani nell´acquisto online, parte integrante dello European Digital Behaviour Study 2013, si sono analizzati i comportamenti digitali della popolazione di cinque paesi europei: Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna. Solo il 34% degli italiani che navigano online decidono di acquistare, contro il 90% di UK, l´87% in Germania, il 79% in Francia e uno su due in Spagna.

Da una parte è sicuramente sintomo di una forte potenzialità di crescita ancora tutta da esprimere rispetto agli altri Paesi oggetto dell´indagine: l´indagine ci rivela, infatti, anche che l´8% di chi non ha ancora acquistato online pensa di effettuare il primo acquisto nei prossimi 12 mesi; a questi utenti si aggiunge un ulteriore 50% di utenti disposti a comprare online, anche se non sanno ancora esattamente quando.

Di più, va confermandosi un circolo virtuoso per cui chi già acquistava, non solo in Italia ma in tutti i Paesi oggetto dell´indagine, nell´ultimo anno lo ha fatto più spesso e con maggiore varietà. A ciò si aggiungono anche se in forma più contenuta le diffidenze nei confronti dei pagamenti online, come testimonia anche la caratteristica tutta italiana di preferire il pagamento tramite carta di credito prepagata (lo dichiara il 48% degli utenti intervistati). Il dato sembra suggerire che chi aveva timori sulla sicurezza li ha risolti utilizzando le prepagate, dove carica importi limitati senza temere danni al proprio conto corrente.

In tutti gli altri Paesi coinvolti dall´indagine la modalità di pagamento preferita è Paypal: lo dichiara il 68% degli inglesi, il 55% dei francesi, fino ad arrivare al 43% degli italiani. In Germania il 48% degli utenti dichiara di preferire il bonifico bancario. In caso di esperienza negativa che cosa si aspettano gli acquirenti online? Gli italiani mettono al primo posto il ritiro e la sostituzione dell´articolo difettoso senza costi aggiuntivi; i tedeschi invece puntano sull´efficienza delle procedure per il recesso mentre gli spagnoli manifestano una tipica esigenza di caring, che si traduce nella richiesta, fatta da più della metà degli intervistati, di un customer care sempre disponibile.



fonti:
http://www.webnews.it/2013/10/04/ecommerce-italia-negativo/?ref=post
http://www.internetsm.com/rassegna-stampa/ecommerce-motore-per-la-ripresa-made-in-italy
http://www.efactor.it/blog/l-ecommerce-nei-diversi-mercati-europei/
http://www.efactor.it/blog/ecommerce-b2c-in-italia-nel-2013/

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