e-privacy 2011 seconda parte: Cloud, Software as a Service e Privacy
Cloud e Privacy
I confini, una volta chiaramente percepibili, tra noi stessi e la Rete, stanno cambiando, spostandosi e contemporaneamente diventando indistinti.
Il successo delle comunità sociali sta rendendo confuso il confine tra la persona digitale e la Rete.
Il Cloud Computing, il SaaS (software as a service - software come servizio) e l´utilizzo sempre più diffuso di apps su smartphone e pad modificano radicalmente i rapporti di interdipendenza tra i cittadini della Rete e chi fornisce loro software e servizi.
Nel modello Cloud l´utente non possiede, non controlla e non conosce il software che usa, che è sotto il totale controllo dei fornitori di servizi Cloud.
E se è vero, come dice Lessig, che solo il software è la legge del cyberspazio, questo porterà inevitabilmente ad un´alterazione dei rapporti di potere tra utenti e fornitori, già strutturalmente sbilanciati, a favore di questi ultimi.
Gli utenti che abbandoneranno il software tradizionale per adottare il modello Cloud rinunceranno completamente alla non grande quota di potere che oggi detengono; rinunceranno ad essere "cittadini digitali" per diventare "consumatori digitali".
Il modello Cloud implica inoltre la rinuncia al controllo ed al possesso dei dati, delegando anche questo ai fornitori di Cloud prescelti.
E se l´Io digitale è formato dai nostri dati, sia quelli pubblici ma soprattutto da quelli che manteniamo privati, perderne il controllo equivale ad una dissoluzione della persona digitale nel mare non più limpido ma infido di una Rete formata da fornitori e consumatori, e non più da individui.
I confini, una volta chiaramente percepibili, tra noi stessi e la Rete, stanno cambiando, spostandosi e contemporaneamente diventando indistinti.
Il successo delle comunità sociali sta rendendo confuso il confine tra la persona digitale e la Rete.
Il Cloud Computing, il SaaS (software as a service - software come servizio) e l´utilizzo sempre più diffuso di apps su smartphone e pad modificano radicalmente i rapporti di interdipendenza tra i cittadini della Rete e chi fornisce loro software e servizi.
Nel modello Cloud l´utente non possiede, non controlla e non conosce il software che usa, che è sotto il totale controllo dei fornitori di servizi Cloud.
E se è vero, come dice Lessig, che solo il software è la legge del cyberspazio, questo porterà inevitabilmente ad un´alterazione dei rapporti di potere tra utenti e fornitori, già strutturalmente sbilanciati, a favore di questi ultimi.
Gli utenti che abbandoneranno il software tradizionale per adottare il modello Cloud rinunceranno completamente alla non grande quota di potere che oggi detengono; rinunceranno ad essere "cittadini digitali" per diventare "consumatori digitali".
Il modello Cloud implica inoltre la rinuncia al controllo ed al possesso dei dati, delegando anche questo ai fornitori di Cloud prescelti.
E se l´Io digitale è formato dai nostri dati, sia quelli pubblici ma soprattutto da quelli che manteniamo privati, perderne il controllo equivale ad una dissoluzione della persona digitale nel mare non più limpido ma infido di una Rete formata da fornitori e consumatori, e non più da individui.
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